Di Rossana Dresdner C., direttore esecutivo della Fundación Imagen de Chile, e Ignacio Fernández R., direttore generale di ProChile.
Le strategie e le azioni di nation branding - pratica intrapresa da un numero crescente di Paesi - mirano a creare o migliorare l'immagine di un Paese tra i cittadini e/o i decisori di altri Paesi. Si tratta di piani ambiziosi, di portata globale piuttosto che settoriale, che mirano a migliorare la percezione di un Paese nel suo complesso e dipendono da sforzi coordinati tra vari settori. Non esiste una formula unica per il successo.
Nel caso del Cile, gli sforzi per costruire un'immagine positiva del Paese proseguono giorno dopo giorno in una serie di contesti diversi, dalle attività di esportazione alla straordinaria partecipazione degli atleti cileni alle competizioni internazionali e al lavoro degli osservatori situati nel nord del Paese. Queste iniziative sono guidate dalla Fundación Imagen de Chile (FICH) e rafforzate dalla collaborazione tra il settore pubblico e quello privato, in cui ProChile è emersa come attore chiave.
Il FICH ha recentemente pubblicato i risultati del suo Longitudinal Study 2023, una valutazione annuale che monitora la percezione del Cile in vari mercati chiave del mondo. In questa versione dello studio, attributi differenzianti come "sviluppo scientifico" e "sostenibilità" sono emersi come gli aspetti più importanti del posizionamento del Paese. Tuttavia, un'altra caratteristica chiave il cui posizionamento si è consolidato negli anni è la qualità delle esportazioni cilene; il 47% degli intervistati ha sottolineato l'eccellenza dei prodotti cileni venduti a livello internazionale. I nostri prodotti sono rinomati per la loro qualità, diversità e produzione artigianale, caratteristiche che si sono rafforzate nel tempo.
Tuttavia, per continuare a costruire un'immagine positiva del Paese, anche le nostre azioni devono sostenere questa narrazione. Come ha detto Simon Anholt, creatore del Nation Brands Index, "i Paesi vengono giudicati per quello che fanno e per come si comportano, non per quello che dicono".
In questo senso, dobbiamo continuare a lavorare con tutti gli strumenti a nostra disposizione, presentando la nostra variegata offerta di esportazioni e servizi nelle fiere internazionali, implementando campagne di marketing digitale e costruendo forti relazioni con la stampa estera. Le campagne internazionali del FICH e il sostegno ai marchi settoriali di ProChile, come Wines of Chile o CinemaChile, sono ottimi esempi di come possiamo rafforzare la nostra presenza globale.
Coloro che hanno la responsabilità di guidare le istituzioni che sovrintendono all'immagine del nostro Paese devono aprire canali di partecipazione per i rappresentanti di tutti i settori coinvolti, al fine di continuare a costruire ed evidenziare la nostra identità unica, trasformandola in una politica di Stato. In questo modo, tutti coloro che lavorano alla costruzione del marchio del nostro Paese sentiranno un senso di appartenenza e di orgoglio, e lo utilizzeranno in tutte le loro iniziative. È un piano ambizioso, ma non possiamo permetterci di restare indietro.
Costruire l'immagine del nostro Paese è un compito collettivo che richiede coesione e sforzi continui sia nel settore pubblico che in quello privato, dalla tecnologia alla cultura, da Arica nel nord all'Antartide cileno. Solo così possiamo superare i nostri confini e lasciare un'impronta positiva a livello globale.