20 maggio 2022 #Immagine del Cile

L'ultimo viaggio della stampa nella regione di Antofagasta ha avuto come protagonisti i vigneti più alti del Cile e il primo decennio di astronomia di ALMA.

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Un gruppo di giornalisti internazionali ha visitato il deserto più arido del mondo, nella regione di Antofagasta, per conoscere il processo di vinificazione portato avanti dalle comunità indigene nei vigneti più alti del Cile e per ascoltare dal direttore di ALMA i principali risultati e le sfide affrontate dall'osservatorio nel suo primo decennio di attività.

A quaranta chilometri da San Pedro de Atacama, nel nord del Cile, si produce un vino unico: il più alto del Paese, prodotto dai membri indigeni della cooperativa di campesinos Lickanantay di Toconao, nella regione di Antofagasta. Un gruppo di giornalisti internazionali si è recato sul posto con la Fundación Imagen de Chile per incontrare alcuni dei piccoli produttori, tra cui Cecilia Cruz, Héctor Espíndola e Samuel Varas. Questi viticoltori di Atacama coltivano le viti tra i 2.400 e i 3.600 metri di altitudine, nel deserto più arido del mondo, per produrre i vini Ayllu. Dal 2017, questi vini deliziano i consumatori di tutto il Cile e la cooperativa spera presto di esportarli.

L'anno scorso, due vini Ayllu sono stati premiati con medaglie d'oro al World Extreme Wine Competition 2021, che si tiene ogni anno in Valle d'Aosta, Italia. I vini premiati erano Ayllu Moscatel Dulce 2020 e Ayllu Naranja 2020, anch'essi ottenuti da uve moscato. Durante il viaggio per la stampa, l'enologo del vigneto Ayllu, Fabián Muñoz, ha spiegato perché il colore, il corpo e il sapore di questi vini sono così speciali.

Il deserto più arido del mondo ospita anche il cielo più limpido del pianeta. Per questo motivo, molto vicino a Toconao, dove si producono questi vini, vengono fatte anche le più avanzate scoperte in campo astronomico.

Situato a 5.000 metri sul livello del mare, nella pianura di Chajnantor (che significa "sito di lancio" nella lingua kunza di Atacama), l'osservatorio ALMA (Atacama Large Millimeter/submillimeter Array) è il più grande radiotelescopio del mondo e il più grande strumento mai costruito per l'astronomia. ALMA cattura la luce invisibile a occhio nudo, emessa dall'universo in onde lunghe, che rappresentano una frazione dello spettro elettromagnetico. Ciò consente di effettuare ricerche fondamentali per la comprensione della formazione di stelle e pianeti, che non possono essere ottenute con i telescopi ottici.

Durante la visita, la stampa internazionale ha potuto parlare con il direttore di ALMA Sean Dougherty, che ha descritto gli ultimi progressi, come la prima fotografia del buco nero al centro della Via Lattea, resa pubblica solo pochi giorni prima, e le sfide che l'osservatorio ha dovuto affrontare da quando ha iniziato le operazioni un decennio fa.

 

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