22 giugno 2018 #CileDiverso

Parole di uso comune con radici indigene

Le radici della cultura cilena affondano in un mix tra i diversi gruppi indigeni che abitavano il nostro territorio e le usanze e le caratteristiche portate dalla Spagna.

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Anche se nel tempo abbiamo creato le nostre tradizioni, i nostri riti e le nostre idiosincrasie, ci sono molti elementi di quei popoli nativi che fanno ancora parte della nostra vita quotidiana; parole o modi di dire che usiamo ogni giorno e di cui non conosciamo l'origine.

Ecco un elenco di parole che fanno parte del nostro vocabolario da secoli.

Aymara
Ande: dall'aymara antis; luogo che si trova a est.
Apañar: dall'aymara apaña; portare. È un verbo che può essere usato per tutte le cose, se non per gli esseri viventi che vengono portati in piedi.
Guagua: dall'aymara wawa; bambino o bambina.
Maña: mangiare con disagio, come quando si ha fretta o mohína.
Paya: due in aymara. In Cile è usato come "verso improvvisato" e, poiché di solito due persone gareggiano, il termine è stato adottato.

Quechua
Anticucho: Pezzi di carne tagliati e conditi.
Cancha: Dal quechua kancha; ampio spazio di terra / mais arrostito.
Carpa: Deriva dal quechua karpa che significa grande tenda che copre un circo o qualsiasi altro ampio recinto.
Chaucha: Moneta di poco valore.
Chúcaro: detto di bestiame che non si è abituato alla presenza dell'uomo ed è allo stato brado.
Chupalla: cappello di paglia
Cocaví: dal quechua quqawi; carne fredda, provvista di cibo per il viaggio.
Concho: qhunchu; sedimento di qualche liquido.
Cototo: gonfiore dopo un colpo.
Guácala: Si riferisce all'espressione di disgusto o ripugnanza verso qualcosa o qualcuno.
Nanay: dolore, espressione per calmare il dolore.
Tayta: papà.

Mapudungún
Cahuín: significa raduno di persone per bere e ubriacarsi; commento, boche.
Charquicán: stufato con charqui. Guazzabuglio
Guata: pancia, ventre
Pichintún: riferimento a qualcosa di piccolo o diminuito
Pilcha: insieme di abiti del contadino, specialmente il recado, il poncho, la chiripa.
Pilucho: nudo
Yapa: ciò che si dà senza obbligo, che si regala.

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