Il rapido processo di vaccinazione e il prezzo del rame, tra gli altri fattori, hanno indotto diverse organizzazioni multilaterali, società di consulenza e banche d'investimento ad aggiornare le proiezioni di crescita dell'economia cilena per quest'anno.
Sebbene il 2020 sia stato un anno da dimenticare in termini economici, il Cile si sta avviando verso una ripresa, grazie al processo di vaccinazione Covid-19 - che ha già visto più di 7 milioni di persone vaccinate con almeno una dose - e al miglioramento delle prospettive del prezzo del rame. Questo è stato confermato da almeno cinque organizzazioni internazionali, che nelle ultime settimane hanno alzato le loro previsioni sul Cile.
Nell'ultima settimana di marzo, la Banca Mondiale ha pubblicato il rapporto "Back to Growth", che offre prospettive molto più incoraggianti per la regione quest'anno, aumentando le proiezioni per il Cile dal 4,2% al 5,5% di crescita. Tra le ragioni di questo miglioramento c'è la rapida ripresa della Cina, con il conseguente rimbalzo dei prezzi delle materie prime. Il prezzo del rame, la principale esportazione cilena, è rimasto a livelli record sopra i 4 dollari la libbra per gran parte dell'anno.
Nel frattempo, questa settimana il Fondo Monetario Internazionale (FMI) ha aggiornato per la terza volta quest'anno le sue proiezioni sulla crescita del PIL cileno nel 2021. Se a ottobre 2020 aveva previsto una crescita del 4,5% per il 2021, da gennaio ha già migliorato tre volte le sue prospettive per il Paese. Nell'aggiornamento di gennaio ha portato le previsioni al 5,5%, a febbraio al 6% e questa settimana al 6,2%.
La proiezione dell'agenzia multilaterale supera l'aumento del 6% previsto dall'OCSE per il Cile.
Con queste nuove stime del FMI, il nostro Paese sarà anche il primo in America Latina a tornare ai livelli di salute pre-crisi, cosa che potrebbe avvenire entro la fine di quest'anno.
Anche il Credit Suisse ha alzato le stime di crescita dal 5,5% al 6,8%, soprattutto grazie alla rapida attuazione del processo di vaccinazione, oltre ad altri fattori come il prezzo del rame e lo stimolo della politica monetaria. La banca descrive come un grande risultato il fatto che l'80% della popolazione sarà vaccinata entro la metà dell'anno, come previsto dal governo, e afferma che i progressi in questo settore riflettono la forza istituzionale del Paese.
Secondo le proiezioni del governo cileno, entro il 15 maggio si prevede che a 9 milioni di persone verrà somministrata almeno una dose e a più di 7 milioni verranno somministrate entrambe le dosi. A livello internazionale, il processo di vaccinazione del Cile è stato evidenziato come uno dei più veloci al mondo da vari media e iniziative come Our world in data dell'Università di Oxford.
Ma tutte queste proiezioni sono inferiori se confrontate con quelle della società di consulenza britannica Capital Economics, che prevede un'espansione del 9% quest'anno, grazie soprattutto alla campagna di vaccinazione in Cile. "Il governo è sulla buona strada per raggiungere l'obiettivo di vaccinare completamente l'80% della popolazione entro la fine del secondo trimestre, il che consentirebbe di eliminare la maggior parte delle restrizioni e di accelerare la ripresa nel corso dell'anno", ha stimato Capital Economics.