Fino al 27 giugno, il Cile parteciperà alla terza Biennale del Design di Londra con la mostra "Tectonic Resonances", allestita nel padiglione cileno, che è stato allestito nella storica Somerset House della capitale britannica.
A undici giorni dall'apertura della Biennale del Design di Londra, il padiglione cileno si è distinto con la mostra"Tectonic Resonances" o "Risonanze tettoniche del Sud", che invita i visitatori a interagire con le opere, suscitando grande interesse tra il pubblico e gli esperti. Tanto che è stata evidenziata da media internazionali come The Guardian, Time Out, Design Week Magazine e Forbes.
Quest'anno, la terza Biennale del Design di Londra è composta da 29 padiglioni e paesi, territori e città, tra cui il Cile, sono stati invitati a riunirsi a livello globale dal 1° al 27 giugno. Il tema con cui il direttore artistico Es Devlin ha invitato i designer e i curatori più talentuosi e fantasiosi del mondo a sviluppare il loro lavoro è stato: la risonanza. È così che i padiglioni presentano le loro proposte nei luoghi storici della Somerset House, uno degli edifici più iconici di Londra.
Il progetto cileno"Risonanze tettoniche" è incentrato sulle proprietà sonore delle rocce andine e risponde al tema centrale della Biennale attraverso tecnologie ancestrali costruite nella pietra, in relazione ai primi segni del design in America Latina e all'inizio dell'Antropocene. Il padiglione è stato curato dai designer e docenti della Scuola di Design dell'Università Cattolica Marcos Chilet, Pablo Hermansen, Martín Tironi e dalla designer Carola Ureta, insieme a un grande team che comprende la designer delle pietre litofoniche Macarena Irarrázaval, la designer Valentina Aliaga, Design System International e Sistema Simple Estudio.
Il team ha raccolto e studiato una collezione di litofoni (strumenti in pietra che producono una vibrazione quando vengono colpiti) provenienti da cave, deserti e montagne delle Ande, con i quali i visitatori possono ora interagire attraverso l'azione primitiva di colpire le pietre per generare un suono espressivo che parla del Cile, un paese in cui le pietre e le montagne risuonano, sia attraverso i terremoti, sia attraverso il tuono dei minerali scavati nelle miniere, sia attraverso l'eco di tecnologie litiche ancestrali.
Il padiglione presenta anche una mappa geologica delle Ande, che segna i punti chiave come i luoghi dei progetti minerari, gli epicentri dei terremoti, le comunità di resistenza e le comunità ancestrali degli artigiani della pietra. Al centro della sala, sette litofoni co-creati da artigiani, musicisti e designer, con rocce di diversi colori, texture e forme, creano un palcoscenico sonoro variegato mentre il pubblico interagisce con essi. La sala presenta anche tre grandi schermi che registrano le interazioni dei visitatori con i litofoni, trasformando lo spazio nell'epicentro di un evento tettonico.
Un'interessante mostra creata da talenti nazionali che può essere visitata fino al 27 giugno. Maggiori informazioni sul sito web della Biennale.