Con questo annuncio, il Cile ha ora sette siti che hanno raggiunto il più alto livello di protezione del patrimonio concesso dall'UNESCO.
Il Comitato del Patrimonio Mondiale dell'UNESCO ha deciso di includere i siti archeologici e le mummificazioni artificiali della cultura Chinchorro della regione di Arica e Parinacota, nel nord del Cile, nella Lista del Patrimonio Mondiale, per il loro eccezionale valore universale.
Questo gruppo di siti è un esempio dell'interazione di un gruppo di cacciatori-raccoglitori marini con uno degli ambienti più aridi del mondo. È una testimonianza unica della complessa spiritualità di una tradizione culturale ormai estinta - la Cultura Chinchorro - espressa attraverso cimiteri in cui sono stati ritrovati corpi mummificati sia naturalmente che artificialmente.
Tre siti archeologici della Cultura Chinchorro sono stati candidati a diventare Patrimonio dell'Umanità. I Faldeos del Morro (1) e il Museo "Colón 10" (2) si trovano entrambi nell'area urbana di Arica e sono i cimiteri più importanti e rappresentativi della tradizione funeraria chinchorro. Il terzo sito, situato in una zona rurale del distretto di Camarones, alla foce del fiume Camarones (3), presenta vestigia di questa cultura, sia per quanto riguarda le tradizioni funerarie sia per quanto riguarda le abitazioni, conservate in un ambiente e in un paesaggio che sono cambiati poco rispetto all'epoca in cui le famiglie chinchorro vi abitavano.
Si tratta del settimo sito cileno riconosciuto nella Lista del Patrimonio Mondiale dell'UNESCO, oltre alle miniere di salnitro di Humberstone e Santa Laura, al Parco Nazionale Rapa Nui, alle chiese di Chiloé, al campo minerario di Sewell, all'area storica della città portuale di Valparaíso e al sistema stradale andino di Qhapag Ñan. Sono ancora in corso altre due richieste di riconoscimento da parte dell'UNESCO.
Cultura Chinchorro
La Cultura Chinchorro è stata sviluppata più di 7.000 anni fa da cacciatori-raccoglitori marini che si stabilirono e abitarono sulla costa del deserto di Atacama, il più arido del mondo, sfruttando le abbondanti risorse marine fornite dalla corrente di Humboldt. Questo approvvigionamento di materie prime permise loro di creare insediamenti semipermanenti alle foci degli scarsi fiumi e burroni della zona. Le fragili testimonianze della loro tecnologia marittima altamente specializzata si sono conservate grazie alle eccezionali condizioni climatiche del Cile settentrionale.
Nei cimiteri Chinchorro ci sono corpi mummificati dalle condizioni ambientali e altri che hanno subito una mummificazione artificiale, utilizzando una tecnica straordinaria e molto antica. I Chinchorro sono stati innovatori nella mummificazione artificiale; nel corso del tempo hanno perfezionato complesse pratiche mortuarie e hanno creato mummie "artificiali" con qualità materiali, scultoree ed estetiche che presumibilmente riflettono il ruolo fondamentale dei morti nella loro società.
Le mummie rinvenute nei siti sono state sepolte a pochi centimetri dalla superficie, vicino o all'interno delle abitazioni. Sulla base di queste prove e dell'usura e delle riparazioni visibili sulle mummie, gli specialisti suggeriscono che esse abbiano continuato a far parte della vita comunitaria o familiare, venendo dissotterrate per determinate occasioni e poi riseppellite. Questo processo di mummificazione è più antico di quello utilizzato per le mummie egizie.